Il rugby è uno sport che prevede il contatto fisico e il confronto fra i giocatori, ma ha anche un forte rispetto per l’avversario e i propri compagni di squadra. Avanzare, sostenere, passare la palla e continuare sono i principi cardine di questo sport, principi che possono essere riportati anche nella realtà lavorativa. Questi sono gli stessi valori che la squadra di VoipVoice applica nel proprio lavoro e che vuole trasmettere alla propria rete di Partner.
Per parlare proprio del concetto di squadra, per capire quali sono le fasi dello sviluppo di un team e come poter formare una squadra di successo, abbiamo intervistato un campione del rugby: Mauro Bergamasco, classe 1979, allenatore di rugby a 15 ed ex rugbista a 15 italiano nel ruolo di terza linea ala. Nella sua carriera ha vinto due scudetti con Benetton Treviso e due campionati francesi con lo Stade français ed è stato 106 volte internazionale per l’Italia, con la quale ha preso parte a cinque edizioni della Coppa del Mondo di rugby. UN RECORD!
Oggi Mauro si occupa non solo di allenare le nuove promesse del Rugby ma è anche un formatore, coach per aziende.
Ecco la sua intervista:
Il gioco è il lavoro dei bambini. A che età hai iniziato a giocare a rugby e come ti sei avvicinato a questo sport?
Il gioco è un opportunità per tutti, ad ogni età! Io ho iniziato a 4 anni, mio padre dopo la sua carriera era responsabile tecnico di un piccolo club in provincia di Padova, il Selvazzano Rugby. Quando tornava dal lavoro mi metteva in borsa e mi portava all’allenamento.
Qual era il tuo ruolo in campo? Avresti voluto far altro?
Il mio ruolo principale era quello del flanker, terza linea nel gruppo degli avanti. È un ruolo autonomo, libero nell’interpretazione del gioco e legato alla strategia di squadra. A supporto e a traino dei compagni di
squadra. Ho provato anche altri ruoli, e mi ci sono divertito, probabilmente il ruolo di terza linea. È quello che mi completava di più.
Quando pensiamo al rugby ci viene comunemente in mente uno sport duro, faticoso, basato sul gioco di squadra. Solo il lavoro di gruppo e il reciproco sostegno possono far raggiungere alla squadra la meta- Quali sono i principi cardine di questo gioco? Come possiamo applicarli nella quotidianità lavorativa?
Il rugby si fonda su 3 principi fondamentali: avanzare, mettere sotto pressione l’avversario e continuare ad avanzare. Credo che come in tutti i contesti, quello che ci fa fare la differenza sia la flessibilità di prendere concetti come questi e plasmarli nella nostra realtà. Non è cosa semplice, ma è la più bella!
Parliamo di competenze trasversali, quali sono gli insegnamenti che il rugby ti ha donato e che vuoi trasferire?
Da soli non si va da nessuna parte. Si può ed è importante scegliere i compagni di viaggio. La strada è comunque lunga e i pedaggi sono sempre dietro l’angolo.
Il Terzo Tempo nel Rugby è considerato un “rito sacro”. Cosa significa per te?
È un momento di condivisione e revisione delle relazioni. In campo è una storia, fuori i colori sono diversi! Il terzo tempo è leggenda, è tradizione e stile di vita!
Meta! Sudore, impegno, gioia e qualche graffio. Qual era la tua meta, il tuo obiettivo? Senti di averlo raggiunto?
Il mio obiettivo è sempre quello di essere pronto ad essere il migliore per ogni occasione. Ho sempre dato il massimo per me e per gli altri e questo è un obiettivo che solo ognuno di noi sa giudicare per se stesso. Io l’ho sempre fatto.
Nessuno si salva da solo – chi fa da sé fa per tre: quali di questi due detti senti essere più tuo, più appartenente alla tua filosofia di vita e perché?
HAHAHAHAH… Sono frasi che hanno fatto parte di me in momenti differenti della mia vita.
Allenare è un po’ come guidare un team: come si può riuscire a trasmettere la giusta motivazione?
La prima regola è essere integri. Essere se stessi e portare le proprie risorse a disposizione è il primo principio per rendersi parte di un progetto e proporre agli altri di farne parte con le stesse modalità e con gli stessi principi. Poi possiamo discutere di contenuti.
Mauro Bergamasco sarà nostro ospite durante tutta l’edizione online dei VoipDays per darci la giusta carica affinché, uniti, si possa dare una spinta al digitale in Italia!
A cura di Martina Giacomelli, Communication & Digital PR Manager