Primo maggio, festa del lavoro e dei lavoratori. Ma l’angolo delle interviste- uno spazio speciale che a breve tornerà ricco di novità, ma per adesso non sveliamo di più- non riposa. E approfitta, anzi, proprio di questa giornata per celebrare chi della passione e della determinazione…ne ha fatto un mestiere. Come? Lo abbiamo chiesto al protagonista di oggi, Cristian Manoni, Ceo di Nethesis che nata 2003 rappresenta oggi uno dei principali attori della scena Open Source italiana.
Qualche domanda per conoscerti meglio. Quale è stato il percorso che ti ha portato in Nethesis? Da dove sei partito?
Mi sono laureato in ingegneria informatica a Bologna nel ‘97, con l’idea di partire subito assieme ad alcuni amici nel tentativo di trasformare la nostra passione per l’informatica in un mestiere. L’idea ha seguito percorsi diversi da come me li ero immaginati, ma assolutamente utili e importanti per la mia crescita. Dopo alcuni anni passati in TeamSystem, improvvisamente e inaspettatamente l’idea originale ha preso corpo con 2 nuovi amici e una sfida esaltante: semplificare e standardizzare progetti Open Source complessi, per creare prodotti alla portata di tutti, in un modello di business orientato al canale. Così nel 2003 con Filippo e Luca abbiamo creato Nethesis.
Quali erano le tue aspirazioni? Se non in questo settore, in che ruolo ti saresti immaginato?
Mi sarebbe piaciuto insegnare. L’insegnamento è un lavoro difficile ma bellissimo. Hai di fronte persone con cui metterti costantemente in gioco. L’insegnamento non è mai unidirezionale, non è passare una serie di nozioni, per quello basta leggere un libro. E’ un percorso, che porta sia il professore che l’alunno dove non immaginavano prima. Anche nel mio lavoro, incontrando tante persone a cui raccontiamo quello che facciamo, facendo presentazioni in università e scuole, corsi tecnici e commerciali… questo aspetto è assolutamente presente e la cosa mi diverte molto.
Tre qualità indispensabili nel tuo lavoro
Predisposizione a collaborare, apertura mentale, intraprendenza. Tutto ovviamente con tanta tanta passione per quello che si fa.
Se non sbaglio Nethesis è proprietaria della Community Open Source Netserver. Com’è nata l’idea di aprire una Community?
Nella domanda c’è un grave errore! Una Community per definizione non ha proprietari. Nethesis l’ha pensata e avviata, oggi è probabilmente il principale sviluppatore e sponsor, ma tutto è aperto e disponibile a chiunque. La Community è di chi la usa e contribuisce a farla crescere. L’Open Source stravolge le leggi della fisica. Ad esempio, III legge della dinamica “Ad ogni azione corrisponde una reazione pari e contraria”, con l’Open Source non è vero! Condivisione idee, confronto, contributi, sviluppo, documentazione, test, visibilità, diffusione mondiale… quello che otteniamo dalla Community è enormemente di più rispetto a quello che diamo! Tornando alla domanda, i primi anni Nethesis ha usato, integrato e contribuito a distribuzioni linux e progetti Open Source esistenti, fino ad accorgersi nel 2010 che i tempi erano maturi per avviare una distribuzione unica come base open di tutti i nostri prodotti. Da qui NethServer. Come molte delle cose che facciamo la decisione è stata presa a tavola, durante un Camp aziendale sull’Appennino marchigiano.
Qual è il vantaggio che l’Open Source può offrire al mercato enterprise?
In parte ho risposto nella domanda precedente, non siamo noi a dirlo, ma tantissime ricerche internazionali (la più famosa North Bridge e Black Duck http://www.slideshare.net/blackducksoftware) che riporta i 3 motivi per cui si usa l’Open Source: 1 qualità, 2 completezza funzionale, 3 apertura e flessibilità. Ancora più interessanti sono i 3 vantaggi principali, nell’ordine: Assenza di vincoli del vendor, qualità, facilità di customizzazioni e fix. Abbiamo detto tutto. Dire che è free è probabilmente la cosa più sbagliata e soprattutto meno interessante.
Una caratteristica che risalta nella realtà di Nethesis è il suo modello di business, con un focus prevalentemente orientato, dalla parte commerciale a quella operativa, al “servizio”. Naturalmente oggi è stata una carta vincente, ma da dove nasce questa scelta?
Questo è il modello di business tipico dell’Open Source. Il valore non è l’oggetto ma l’uso che il cliente ne fa, il problema che risolve o il modo in cui migliora il modo di lavorare. Faccio mio un esempio di RedHat che paragona l’Open Source all’acqua. Ovviamente questa è gratis ed è un bene comune. Nonostante ciò la signora Maria continua ad acquistare una bottiglia d’acqua che venga consegnata a casa, che riporti sull’etichetta la provenienza e la composizione chimica, che sia addizionata con anidride carbonica, certificata come potabile….
Perché un System Integrator o Installatore deve cambiare il suo modello di business dove compra e rivende l’HW per sposare, come nel vostro caso, quello dei servizi?
La logica con cui ci muoviamo nel canale è win-win. Vinciamo se il partner vince. Mi spiego meglio: il nostro obiettivo non è vendere qualcosa al partner, Nethesis è un abilitatore di mercato, che fornisce strumenti affinchè il partner possa vendere servizi ai propri clienti. Se lui vince noi vinciamo. Spesso incontriamo partner che hanno smesso di fare gli imprenditori e si sono trasformati in responsabili acquisti, il cui unico obiettivo è quello di ottenere un punto percentuale in più di sconto nell’acquisto… Noi vogliamo lavorare con imprenditori, ai quali dare strumenti per ampliare il proprio mercato e soprattutto ricevere feedback per crescere insieme. Questa è la nostra idea di partnership bidirezionale.
Modena: Convention Ricomincio Da Dieci. Cosa ti sei portato dietro da quella giornata?
Una bella emozione, contagiosa. Bello vedere che ci sono tanti compagni di viaggio e sognatori come noi, che credono in quello che fanno e lo fanno con una sana passione.
Domanda di rito: cos’è per te il VoIP?
Il VoIP è uno degli esempi più belli ed efficaci di tecnologia disruptive. Si continua a “telefonare”, ma la comunicazione diventa unificata e, come ci piace raccontare ultimamente, smart.
Il VoIP in quanto tecnologia non ha valore in sé, ma è stato l’enabler di tanti servizi impensabili prima. Il VoIP ha liberato la fantasia di chi aveva qualcosa da dire. E siamo solo all’inizio….
E anche per questa volta, possiamo dirlo: missione compiuta. Cristian ci ha presi per mano e guidato nel suo mondo, condividendo con noi un po’ del suo trascorso, la sua visione e la sua esperienza nel settore dell’ICT. Professore mancato? Sognatore attento? Lavoratore appassionato! Di quelli che, oggi più che mai, hanno davvero molto da dire, e da insegnare.
ECCO I PROSSIMI EVENTI CON NETHESIS:
SHARE2GROW PALERMO 12 MAGGIO
SHARE2GROW CATANIA 13 MAGGIO
-Intervista a cura di Ylenia Cecchetti-